Assegno di mantenimento alla moglie: non sempre aspetta a tutte
Niente più assegno divorzile alla moglie giovane e che può ancora lavorare o procurarsi i mezzi economici di cui vivere.
Il matrimonio non è un’assicurazione sulla vita: questo significa che se la coppia si separa e la moglie ha ancora le capacità (fisiche e mentali) per procurarsi un lavoro e andare a guadagnare, non può sperare in un mantenimento perpetuo. Non spetta quindi l’assegno di mantenimento alla ex moglie che è ancora giovane e che, per questo, può ancora lavorare. Non solo. Anche se la donna ha ottenuto dal giudice, al momento della separazione, il riconoscimento l’assegno mensile di mantenimento, non per questo le dovrà essere necessariamente riconosciuto l’assegno divorzile dopo la sentenza di divorzio. È quanto chiarito dal Tribunale di Roma con una sentenza recente [1].
Stiamo assistendo a un graduale tramonto del concetto di mantenimento per come era inizialmente interpretato dai giudici: complice l’ormai consacrata parità dei sessi nei rapporti di lavoro, la donna viene vista dai giudici come un soggetto “abile” a svolgere mansioni di lavoratrice dipendente o come professionista autonoma o imprenditrice. Specie dopo la separazione dal marito. Venuta così anche meno l’idea di un sesso più debole economicamente “per definizione”, scompare anche la possibilità per le ex mogli di fare affidamento, a vita, sul sostegno maschile.
Fonte: laleggepertutti.it