Se la moglie cambia serratura di casa: reato senza sanzioni
Cambiare serratura di casa è reato, ma il coniuge che lo fa non è punibile; resta la possibilità di una tutela civilistica per spoglio del possesso.
Cambiare la serratura di casa per impedire al coniuge – anche se in via di separazione – dientrare dentro l’appartamento è reato? Se lo si chiede a qualsiasi avvocato ti dirà di sì e ti sconsiglierà certamente dal farlo. Questo perché le conseguenze potrebbero essere sia penali (il reato contestato è quello di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni”), sia quelle di un processo civile per spoglio dal possesso. Così, ad esempio, la moglie che, avendo avviato le carte per la separazione giudiziale dal marito, decide di non farlo più entrare in casa, confidando magari nel fatto che il giudice gliela assegnerà certamente, dovrebbe essere condannata da qualsiasi giudice per quest’atto di autotutela. “Dovrebbe”: usiamo appunto il condizionale dopo la sentenza della Cassazione di qualche giorno fa [1] la punizione non è più certa.
Secondo, infatti, la Suprema Corte, il comportamento di chi cambia la serratura della porta della casa coniugale è, comunque, di lieve gravità (è un “fatto tenue”, per usare una terminologia legale) e, pertanto, può rientrare in quei casi in cui la legge penale consente il perdono. Dunque, in ipotesi del genere, pur restando la fedina penale macchiata, non c’è alcuna sanzione.
fonte: laleggertutti.it