DIVORZIO BREVE
basteranno 6 mesi per l’addio definitivo
Sei mesi sarà il tempo sufficiente per le coppie italiane ad ottenere il divorzio, questo è il risultato di un processo di riforma che il Parlamento sta cercando di portare avanti già da diverse legislature.
Con un disegno di legge approvato dalla Camera e che ora si appresta ad arrivare in Senato l’Italia è in procinto di allinearsi a quanto accade già in altri Paesi europei in tema di diritto di famiglia. Un cambiamento storico che ridurrà l’attesa tra la crisi coniugale e la rottura definitiva anche in caso la coppia abbia dei figli minorenni: il disegno di legge consente di arrivare al divorzio dopo sei mesi se la separazione è consensuale, un anno in caso sia giudiziale.
Per questo, se fosse approvata, la norma segnerebbe un notevole cambiamento con grandi ripercussioni nella vita dei cittadini: al momento i coniugi italiani per presentare domanda di divorzio devono attendere per legge almeno 3 anni e impiegano in media 44 mesi per ottenere la definitiva chiusura del matrimonio. Se approvata in Senato il disegno di legge è destinato a coinvolgere un gran numero di coppie in quanto verrà applicata anche a quelle che hanno chiesto la separazione da almeno sei mesi in maniera consensuale o da un anno in caso si tratti di una separazione in conflitto.
Facile prevedere l’impennarsi delle domande, la legge interesserebbe 200mila coppie oggi già separate e in attesa di divorzio. Il testo, che potrebbe ancora essere oggetto di modifica, comporta anche interventi sulla procedura, viene anticipato ad esempio il momento da cui calcolare il decorso del periodo di separazione: con il divorzio breve i termini partiranno dalla notifica delle della domanda di separazione o dal deposito del ricorso. Interessate e oggetto di importanti cambiamenti saranno anche le domande accessorie a quella di separazione come la richiesta d’addebito o il risarcimento a carico del coniuge ritenuto responsabile della rottura del matrimonio.
La novità introdotta oltre a diminuire i tempi di attesa avrà effetti sicuri anche sulla normativa riguardante la divisione dei beni: mentre oggi la domanda può essere proposta dal coniuge solo dopo la pronuncia definitiva di separazione, il disegno di legge prevede che la comunione si sciolga nel momento in cui, in udienza presidenziale, i coniugi vengono autorizzati a vivere separatamente.
Fonte: Kontrolservice Investigazioni