Assegno di mantenimento revocato se l’ex moglie va a convivere
L’ex moglie non ha più diritto all’assegno di mantenimento da parte del precedente marito se va a vivere a casa del nuovo partner con cui ha una stabile relazione.
Se, dopo la separazione o il divorzio, l’ex moglie va a convivere dal nuovo compagno, e non si tratta di un breve soggiorno di qualche mese, ma di una convivenza stabile (assimilabile a quella matrimoniale), perde l’assegno di mantenimento. A ricordarlo è la Corte di Appello di Roma.
La pronuncia non è la prima e non sarà neanche l’ultima che sacrifica l’assegno di mantenimento all’avvio di una nuova relazione stabile, basata sulla convivenza, da parte di uno dei due ex coniugi con un nuovo partner. Anche la Cassazione è da tempo assestata su questa linea di pensiero. Ed è giusto che sia così: chi decide di avviare una nuova relazione non può rimanere a carico del precedente marito, finendo per far sopportare a quest’ultimo anche i costi della nuova convivenza. Convivenza che, come tutte quelle basate sulla stabilità, deve vedere i rispettivi compagni artefici del proprio destino e della gestione domestica cui vanno incontro. Con ognuno dei due che si dà da fare per contribuire al ménage quotidiano, senza che ciò possa andare ai danni di una terza persona, che non ha – per ovvie ragioni – scelto ciò.
Dunque, il coniuge separato che instaura una nuova convivenza stabile e duratura (gli avvocati la chiamano convivenza more uxorio, ossia secondo gli usi tipici delle coppie sposate) perde il diritto a ottenere l’assegno di mantenimento.
Ma attenzione: il marito non può, di punto in bianco, sospettando l’altrui relazione, smettere di pagare il mantenimento, ma dovrà prima andare dal giudice affinché, con un nuovo provvedimento, cancelli il precedente e annulli l’obbligo dell’uomo di versare l’assegno mensile. Insomma, solo il tribunale può decidere l’inizio e la fine dell’obbligo del mantenimento.
fonte: laleggepertutti.it