Corte Strasburgo: sì a telecamere nascoste sul lavoro in caso di furto da parte dei dipendenti
Il datore di lavoro può installare delle telecamere nascoste per la videosorveglianza senza avvertire i propri dipendenti se ha “il fondato sospetto che questi lo stiano derubando e se le perdite subite per la loro condotta sono ingenti”.
Lo ho stabilito una recente sentenza (17 ottobre 2019) della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo: il caso riguardava il direttore di un supermercato spagnolo che, scoprendo irregolarità nel magazzino e una rilevante perdita negli incassi, aveva fatto installare alcune telecamere per controllare i dipendenti.
Le riprese mostrarono chiaramente una serie di furti di merci da parte del personale che portarono a 14 lettere di licenziamento per motivi disciplinari tra cassieri e addetti alle vendite.
Cinque dipendenti licenziati fecero ricorso alla Corte, che però ha ritenuto legittima la videosorveglianza nascosta, perché giustificata dal “ragionevole sospetto” di una grave colpa dei cassieri e dall’entità della perdita economica subita dal supermercato a causa dei furti.
La Sentenza della Corte è stata condivisa dal Garante Italiano della Privacy Antonello Soro che, pur ribadendo che la video sorveglianza “occulta” deve essere effettuata “con modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza del controllo sul lavoratore” ne ha confermato la piena legittimità.